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La campagna elettorale online

Non è la prima volta che i politici utilizzano gli strumenti della rete per promuovere la loro campagna elettorale.

E non sarà certamente l’ultima. Ma vale comunque la pena di prendere atto del fenomeno e provare a descriverlo con meno approssimazione.

Partiamo da una considerazione che può rassicurare gli elettori che oggi andranno al seggio a votare: l’advertising su internet è stato uno strumento veramente trasversale, nessuno schieramento a rinunciato a questo canale.

E nessuna delle grandi piattaforme è stata immune dalla temperie politica di queste ultime settimane.

Non tutti hanno saputo interpretare al meglio gli strumenti promozionali della Rete, ma non si vuole qui fare una graduatoria di merito, solo citare alcuni casi per trarne spunto in ottica generale.

Il video virale del PD su YouTube

Non è andata benissimo. Ovvero, il video è divenuto effettivamente ‘virale‘, lo scopo dell’agenzia che lo ha concepito da questo punto di vista è stato raggiunto.
Drammaticamente il video è divenuto virale perchè era molto brutto, quasi trash.

Si nota dalla ratio degli apprezzamenti/bocciature raccolte dal video sul canale YouTube ufficiale del Partito Democratico.

pd

10 ‘non mi piace’ per ogni ‘mi piace’, a spanne. E’ molto difficile ottenere votazioni tanto pesssime su YouTube ed il video era effettivamente di basso profilo, inguardabile e incomprensibile ai più (impadronirsi della battuta di un comico e decontestualizzarla, pensando che funzioni comunque?).

Ma la comunicazione pubblica del PD non ha mai brillato, almeno online. Non è certo la prima volta.

I Facebook Ads

Anche la piattaforma di Mark Zuckerberg ha ospitato per diverse settimane le pubblicazioni a pagamento dei partiti politici italiani.

Qui sotto vi propongo la pubblicità di Mario Monti e – poco sotto – quella della lista dei Radicali Italiani. Intervallate da un ads di Zalando, noto ecommerce di scarpe da donna.

facebook-ads-monti

Molto asettico l’ads di Monti, che chiede esplicitamente il ‘Mi piace’. Come un nativo digitale, peccato che il ‘sobrio’ non ha decisamente l’età per competere la gara naive dei mipiace. Tant’è.
Della modernità della comunicazione dei Radicali non abbiamo dubbi da anni, usavano il pay per click fin dagli esordi.

Il pay per click di Google Adwords

Arriviamo alla formazione che della Rete fa uno dei capisaldi del programma elettorale, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

In questo caso vi propongo un ads testuale nel circuito Display della rete di Google Adwords, la madre delle concessionarie in pay-per-click a livello mondiale.

adsense-grillo

I grillini sono bravi.

Scelgono un titolo a forte impatto, decisamente. Hanno customizzato a dovere la URL visibile dell’annuncio.
Accompagnano il link con un testo breve ma concreto, coerente – anche se non si capisce perchè la scelta del Tutto Maiuscolo, che invece è un vecchio trucco che avremo preferito non notare.

Ah. E Berlusconi? Ovvero come farsi sbranare su Twitter

Berlusconi ha improntato la sua campagna elettorale sulla sua presenza mediatica, quindi mettersi qui a commentare gli ‘eccessi di presenza’ del candidato del Pdl – anche online – sarebbe troppo oneroso da parte mia.
E’ indubbio che rispetto ai fasti del passato la campagna elettorale di Berlusconi – al di là di tutti i distinguo – non vedrà il coronamento nei plebisciti elettorali dello scorso ventennio.

In ogni caso è forse impossibile non segnalare, anche per completare il rapido excursus sulle varie piattaforme qui proposto sommariamente, il macroscopico errore commesso dal Partito delle libertà nell’approccio a Twitter.

La campagna ‘Lo Sapevi che Silvio‘ era forse troppo ambiziosa, un riposizionamento della reputazione impossibile anche per i più illustri pifferai della comunicazione moderna.

Con meno di 50 tweet il profilo ha scatenato un’ondata di contestazioni, insulti e pernacchie di ogni tipo, rendendo praticamente ingestibile ogni forma di vero scambio con la twittersfera.

sapevi-che-silvio

Ed anzi generando fiumi di tweet opposti, di utenti che ‘sapevano di Silvio’ cose ben diverse da quelle suggerite dal celeste account ufficiale.

Buon voto a tutti

… nonostante le varie campagne elettorali e i loro discutibili spot!

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